
Tagli ed entità della manovra
20.12.2008 13:20
di Walter Mancini
Sul versante dei tagli siamo costretti ancora una volta a registrare la marginalità della spesa pubblica in campo ambientale. La previsione per il 2009 si attesta su una quota del 2,4% (819 milioni di Euro su un dato complessivo di 33,6 miliardi di Euro) sul complesso della Legge Finanziaria. Quest’anno però registriamo una novità ulteriore. Vale a dire: gli interventi contingenti sono accompagnati da un taglio strutturale della capacità di intervento del Ministero dell’ambiente della tutela del territorio e del mare, stabilito nella legge 133/08, che nel triennio 20092011 ammonta ad un 45% in meno delle risorse disponibili per questo dicastero, rispetto a quanto previsto inizialmente nel Bilancio 2008. Alcuni esempi: per la mobilità sostenibile si stanziano circa 70 milioni di Euro con un taglio di 20 milioni; per l’efficienza energetica, 31 milioni di Euro, rispetto ai 40 milioni previsti dalla scorsa Finanziaria; A ciò vanno aggiunti inoltre anche i tagli, per 1 miliardo di Euro, al Ministero per i beni e le attività culturali, che come è noto, si occupa anche di tutela del paesaggio. Con questo significa che viene ridotto al lumicino la possibilità per le amministrazioni preposte alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione della biodiversità, del paesaggio e del territorio. INFRASTRUTTURE STRATEGICHE Il quadro normativo di riferimento è l’Allegato infrastrutture al DPEF 20092013 con il quale il Governo indicava che nel prossimo triennio si prevede di cantierare opere per un volano di circa 46 miliardi di Euro garantendo risorse pubbliche per 14 miliardi di Euro (4 miliardi nel 2009, e 5 miliardi rispettivamente per ognuno dei due anni successivi).
Su questo aspetto specifico va detto che i conti presentati dal Governo risultano completamente viziati. Per le tratte di AV/AC il Governo in carica fa riferimento ai costi enormi imposti dai General Contractor, le cui convenzioni con TAV Spa sono state riesumate con il Dl 112/08. Ecco alcuni esempi: . La Milano/Verona costerebbe 5,6 mld di Euro l’anno 2007 a fronte di 2,2 milioni di lire nel 1991, cioè il 550% in più; . la Verona Padova 3,3 miliardi di Euro all’anno 2007 a fronte di 1,7 mld di lire del 1991, cioè il 400% in più; . la Genova/Milano e la Genova/Novi Ligure subiscono incrementi rispetto al 1991 rispettivamente del 350% e del 700%. Nella proposta di Finanziaria 2009 alle infrastrutture strategiche (autostrade e AV) ben 2 miliardi e 336 milioni di Euro, equivalenti ad una quota del 6,8% dell’intera manovra. Se alle infrastrutture strategiche si destinano circa 2 mld e 440 milioni di Euro, sono invece solo 251 milioni di E., cioè lo 0,7% dell’ammontare complessivo della manovra e a 1/10 delle risorse dedicate alle grandi opere, gli stanziamenti previsti per la mobilità nelle aree metropolitane e nella città diffusa. Luoghi dove si concentrano i più gravi fenomeni di congestione e di inquinamento oltre che il 75% della domanda di mobilità, che si sposta sulla breve e media distanza. Nel caso del ponte sullo Stretto di Messina, altra opera prioritaria individuata nel triennio, (Allegato pagg. 32 e 106) la proposta che avanza è quella di costruire un nuovo modello economicofinanziario e di conseguenza una nuova convenzione dati gli incrementi spropositati di alcune materie prime (acciaio). ENERGIA Cifre molto ingenti per ora solo indicative sono contenute per il rilancio del nucleare per una capacità energetica totale da installare di 1015 mila MW con un costo stimato tra i 30 e i 50 miliardi di euro di investimenti. Il rilancio dell’energia atomica è dato per scontato e trova i suoi presupposti normativi ed operativi nella legge 133/08 e nel collegato al DPEF (AC 1441ter) recante “Disposizioni per lo sviluppo e per l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”. All’art. 7 vengono fissati gli obiettivi di una strategia energetica nazionale che dovrebbe scaturire dalla conferenza nazionale dell’energia e dell’ambiente prevista
nello stesso articolo (comma 2) che ha lo scopo di individuare la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare (comma 1). Inoltre il collegato alla manovra triennale delega al Governo la definizione dei criteri di localizzazione dei siti nucleari che vengono dichiarati di interesse strategico, in virtù del famigerato DL 90 del 23 maggio 2008, come i siti degli impianti per la produzione di energia elettrica nazionale e dei sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e perciò soggetti a speciali forme di vigilanza e di protezione.
Su questo aspetto specifico va detto che i conti presentati dal Governo risultano completamente viziati. Per le tratte di AV/AC il Governo in carica fa riferimento ai costi enormi imposti dai General Contractor, le cui convenzioni con TAV Spa sono state riesumate con il Dl 112/08. Ecco alcuni esempi: . La Milano/Verona costerebbe 5,6 mld di Euro l’anno 2007 a fronte di 2,2 milioni di lire nel 1991, cioè il 550% in più; . la Verona Padova 3,3 miliardi di Euro all’anno 2007 a fronte di 1,7 mld di lire del 1991, cioè il 400% in più; . la Genova/Milano e la Genova/Novi Ligure subiscono incrementi rispetto al 1991 rispettivamente del 350% e del 700%. Nella proposta di Finanziaria 2009 alle infrastrutture strategiche (autostrade e AV) ben 2 miliardi e 336 milioni di Euro, equivalenti ad una quota del 6,8% dell’intera manovra. Se alle infrastrutture strategiche si destinano circa 2 mld e 440 milioni di Euro, sono invece solo 251 milioni di E., cioè lo 0,7% dell’ammontare complessivo della manovra e a 1/10 delle risorse dedicate alle grandi opere, gli stanziamenti previsti per la mobilità nelle aree metropolitane e nella città diffusa. Luoghi dove si concentrano i più gravi fenomeni di congestione e di inquinamento oltre che il 75% della domanda di mobilità, che si sposta sulla breve e media distanza. Nel caso del ponte sullo Stretto di Messina, altra opera prioritaria individuata nel triennio, (Allegato pagg. 32 e 106) la proposta che avanza è quella di costruire un nuovo modello economicofinanziario e di conseguenza una nuova convenzione dati gli incrementi spropositati di alcune materie prime (acciaio). ENERGIA Cifre molto ingenti per ora solo indicative sono contenute per il rilancio del nucleare per una capacità energetica totale da installare di 1015 mila MW con un costo stimato tra i 30 e i 50 miliardi di euro di investimenti. Il rilancio dell’energia atomica è dato per scontato e trova i suoi presupposti normativi ed operativi nella legge 133/08 e nel collegato al DPEF (AC 1441ter) recante “Disposizioni per lo sviluppo e per l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”. All’art. 7 vengono fissati gli obiettivi di una strategia energetica nazionale che dovrebbe scaturire dalla conferenza nazionale dell’energia e dell’ambiente prevista
nello stesso articolo (comma 2) che ha lo scopo di individuare la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare (comma 1). Inoltre il collegato alla manovra triennale delega al Governo la definizione dei criteri di localizzazione dei siti nucleari che vengono dichiarati di interesse strategico, in virtù del famigerato DL 90 del 23 maggio 2008, come i siti degli impianti per la produzione di energia elettrica nazionale e dei sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e perciò soggetti a speciali forme di vigilanza e di protezione.
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