
Signor ministro ci quereli per antirazzismo
di Alberto Burgio, Alessandro Dal Lago, Alfonso Principe e altri
su Liberazione del 15/02/2009
Sfida a Maroni. Autodenunce in solidarietà con "Famiglia cristiana"
Signor Ministro Roberto Maroni,
abbiamo letto della Sua volontà di intraprendere un'azione legale nei confronti del direttore del settimanale Famiglia Cristiana , che Lei accusa di averLe recato offesa personale per aver definito "leggi razziali" i provvedimenti del Governo verso i cittadini stranieri e le fasce più deboli della società.
Le schedature di adulti e bambini rom, le classi differenziali per gli alunni stranieri, l'abrogazione del divieto di segnalare gli stranieri "irregolari" che ricorrono alle cure sanitarie, il reato d'immigrazione clandestina, il permesso di soggiorno a punti, le norme restrittive sui ricongiungimenti familiari, la legalizzazione delle ronde padane, il carcere fino a quattro anni per gli irregolari che non rispettino l'ordine di espulsione, il divieto d'iscrizione anagrafica e la schedatura presso il Suo Ministero non solo dei senza-domicilio-fisso, ma anche di tutti coloro che abitano in dimore diverse da appartamenti: l'insieme di queste misure lede profondamente i diritti fondamentali delle persone e i principi dell'uguaglianza e della democrazia. Queste misure configurano una forma di razzismo istituzionale, tanto più grave e intollerabile per il fatto che, per sostenerle, un ministro della Repubblica, Lei stesso, auspica la cattiveria nei confronti dei più deboli.
Noi sottoscritti/e, uomini e donne di nazionalità diverse, nei nostri rispettivi ambiti di lavoro, di ricerca, di studio, di impegno sociale e politico, abbiamo sempre contrastato pubblicamente e nel nostro agire quotidiano l'intolleranza, la xenofobia e il razzismo. Perciò continueremo a denunciare le retoriche xenofobiche e le politiche razziste messe in atto dal Governo di cui Lei fa parte. Riteniamo infatti, sia nostro dovere personale, professionale, civile rispettare la Carta costituzionale e batterci per una società rispettosa dei diritti di tutti/e, indipendentemente dalla loro provenienza, nazionalità, condizione sociale.
Noi siamo quella parte della società civile che condivide il giudizio espresso da Famiglia Cristiana e che continuerà a perseverare nel proprio impegno antirazzista. Se vuole essere coerente, Signor Ministro, quereli anche noi.
Primi firmatari
Alberto Burgio, Alessandro Dal Lago, Alfonso Principe, Andrea Billau, Angelo d'Orsi, Anna Cascella Paltrinieri, Annamaria Rivera, Antonella Bovini, Armando Sarti, Barbara Sorgono, Barbara Valmorin, Carlo Sorricelli, Cinzia Marini, Clara Gallini, Daniele Bolognesi, Daniele Nalbone, Don Giovanni Nicolini, Don Antonio Revelli, Ermanno Cova, Filippo Miraglia, Franco Chiarello, Franco Di Cesare, Gianna Urizio, Giorgio Cremaschi, Giovanni Mottura, Giuliano Campioni, Giuseppe Giardina, Grazia Naletto, Guido Fuochini, Laura Spezia, Leo Morabito, Libero Mancuso, Luigina Mottola, Luisa Faldini, Luisa Morgantini, Marco Perduca, Maria Scardamaglia, Maurizio Landini, Mercedes Frias, Michele Luzzati, Moni Ovadia, Morena Piccinini, Otello Ciabatti, Paola Moranda, Paolo Buconi, Paolo Ferrero, Pasquale Crea, Raul Mordenti, Renzo Fior, Roberta Fantozzi, Rossana Praitano, Sancia Gaetani, Sergio Tirelli, Simonetta Melani, Stefano Galieni, Tamar Pitch
Seguono altre trecentosette adesioni
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