Se una bandiera d'Israele in fiamme basta a inciuciare con la destra

21.01.2009 14:39

Torino


Quando si parla di conflitto israelo palestinese gli animi diventano subito tesi e capita che i gesti possano assumere significati che vanno ben oltre la reale volontà.
I fatti: lunedì pomeriggio davanti al palazzo del comune duecento manifestanti pro pace a Gaza fanno un po' di casino nel tentativo di far aprire gli occhi ad una Torino imbambolata. Slogan, urla, le solite cose. Poi ecco lo sconsiderato che incenerisce la bandiera d'Israele come da copione.
Beppe Castronovo, presidente del consiglio comunale del Prc, scende e incontra i manifestanti. Apriti cielo, per i consiglieri comunali diventa un simpatizzante di Hamas.
Sostiene Castronovo: «Sono sceso per ascoltare le richieste dei manifestanti ovvero listare a lutto la bandiera del comune. Solo successivamente è accaduto il fattaccio. Penso che le istituzioni debbano confrontarsi con tutti. Il mio gesto è stato volutamente strumentalizzato per bassi scopi politici».
Ma questo per la minoranza della Pdl non basta, così attraverso il consigliere dell'Udc ha fatto una raccolta firme per sfiduciare Castronovo. Ieri pomeriggio avevano firmato in quattordici ed il Pd era ancora indeciso sul da farsi. Probabilmente firmerà, raggiungendo così la fatidica quota 17 che di fatto rimuove Castronovo. Un'ottima occasione per far fuori il Prc dalla scricchiolante giunta e magari tirare dentro un pezzo della destra, probabilmente lo stesso scalpitante Udc, che il sindaco Chiamparino vorrebbe tanto per iniziare un nuovo e proficuo periodo di inciuci.
Mau. Pag.


Liberazione 21/01/2009

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