
Rinaldini e Podda presentano lo sciopero
di Guglielmo Ragozzino
su Il Manifesto del 13/02/2009
Oggi si riunisce a Roma il vertice del G7, al livello dei ministri delle finanze e dell'economia. In concomitanza si svolge a Roma la manifestazione di metalmeccanici e pubblici funzionari aderenti alla Cgil: Fiom e Fp, in occasione dello sciopero nazionale delle due categorie apparentate. «Sbilanciamoci» e «Crbm» (Campagna per la riforma della banca mondiale) hanno colto un aspetto essenziale della giornata: l'intrecciarsi delle motivazioni che portano gli uni e gli altri a Roma. «La crisi attuale non è solo una questione di finanza, nasce dalla massiccia redistribuzione di ricchezza dai poveri ai ricchi,...». In 20 anni la forbice del reddito reale di ricchi e poveri si è allargata e «l'attuale recessione che segue la crisi finanziaria del 2008 porterà a peggiorare ulteriormente le differenze di reddito, ad aumentare i problemi di disoccupazione e di povertà in Europa, rendendo i già elevati costi sociali delle disuguaglianze ancora più alti». Così l'Ocse.
«La crisi attuale non è solo una questione di finanza, nasce dalla massiccia redistribuzione di ricchezza dai poveri ai ricchi,...». In 20 anni la forbice del reddito reale di ricchi e poveri si è allargata e «l'attuale recessione che segue la crisi finanziaria del 2008 porterà a peggiorare ulteriormente le differenze di reddito, ad aumentare i problemi di disoccupazione e di povertà in Europa, rendendo i già elevati costi sociali delle disuguaglianze ancora più alti». Così l'Ocse.
La Cgil sembra più preoccupata di altri sindacati per tale involuzione e all'interno della Cgil, i due sindacati di categoria più rappresentativi: classe operaia e pubblico impiego, Fiom e Fp, hanno offerto con lo sciopero e le manifestazioni, una piattaforma di alternativa, per un'uscita dalla crisi tale da modificare in meglio le condizioni sociali ed economiche dei lavoratori.
«Sbilanciamoci» e la «Campagna», rappresentate da Giulio Marcon e Antonio Tricarico, hanno chiesto ai segretari di Fiom e Funzione pubblica, Gianni Rinaldini e Carlo Podda di discutere con loro di sindacato, dopo l'accordo separato di Palazzo Chigi e anche delle loro dieci proposte «per fronteggiare la crisi - Dalla parte del lavoro, dell'ambiente, della solidarietà, dei diritti»:
a) disinquinare il sistema bancario da attività speculative;
b) un nuovo sistema economico internazionale democratico e controllabile;
c) nuove regole per il sistema monetario e valutario;
d) Rilanciare il welfare. In Italia e nel mondo;
e) riduzione delle spese militari;
f) sostegno al lavoro, sostegno ai salari, lotta alla precarietà;
g) l'economia della conoscenza;
h) l'economia verde;
i ) legalità e giustizia fiscale, in Italia;
l) legalità e giustizia fiscale, nel mondo: chiudere i paradisi fiscali.
Rinaldini ha parlato della condizione reale dei lavoratori cui si vuole far pagare il costo della crisi. Chiusure di fabbriche, licenziamenti per migliaia di lavoratori, decurtazione del salario minimo di vita a colpi di cassa integrazione. Ma il suo non è un discorso corporativo. Anzi, al governo che cerca la divisione tra i lavoratori, nel tentativo di mettere gli uni contro gli altri e tutti contro gli stranieri, risponde «vogliamo portare in piazza la cultura della solidarietà contro quella dell'odio e dell'intolleranza».
Podda ha toccato il tema delle opportunità che la crisi offre a un movimento compatto, a un paese non spaventato: invertire la tendenza, a favore delle classi povere, con un principio redistributivo. Non esistono vere misure di sostegno del reddito per i precari: vanno dunque istituite o prolungate, proprio come per gli altri lavoratori. «Welfare significa stare bene. Non è quindi filantropia, ma scelta politica che punti al benessere generale dei lavoratori: pubblici e privati, insieme».
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