Perché tante polemiche sui musulmani che pregano in piazza?

09.01.2009 13:23

 

 

Franco Berardi Bifo


Sabato scorso migliaia di cittadini italiani di fede islamica sono scesi nelle strade delle città europee per protestare contro il massacro che Israele sta infliggendo al popolo di Gaza. Alla fine dei cortei di protesta in alcune città italiane, tra cui Bologna, a migliaia si sono inginocchiati sulla piazza principale della città e, rivolti verso la Mecca, hanno pregato il loro dio.
Valerio Monteventi, che è consigliere indipendente al Comune di Bologna, e promotore della lista di Bologna città libera, dopo avere assistito a questa manifestazione, ha rilasciato una dichiarazione in cui dice fra l'altro che sembrava di essere in una grande città araba. Inoltre sul sito www.bolognacittalibera.org ha scritto le seguenti parole: «I manifestanti hanno imboccato via IV Novembre e hanno terminato la sfilata in piazza Maggiore. A questo punto, è calato un silenzio impressionante e, sul "crescentone", con a fianco la basilica di san Petronio, le parole cantate dell'Iman hanno guidato la "preghiera del tramonto" che ha coinvolto migliaia di persone… Un'immagine che ha costretto tanti bolognesi a fermarsi e a guardare stupiti una scena che forse non si sarebbero mai immaginati di vedere nel centro della loro città…».

Monteventi sottolineava anche: «Siamo sicuri che domani sarà questo rito degli "infedeli" a riempire le pagine dei giornali e forse non verrà colta fino in fondo la rabbia per il diritto all'esistenza che le masse arabe che vivono nei nostri territori oggi hanno portato alla luce».
Non l'avesse mai fatto. La pagina cittadina del Corriere della sera , nel suo editoriale invita più o meno Monteventi ad andarsene a vivere in una città araba a organizzare le sue manifestazioni di dissenso. La Curia bolognese, per bocca di Monsignor Vecchi condanna come provocatorio il gesto di tenere sulla piazza prospiciente la chiesa di San Petronio una manifestazione religiosa islamica, e il vicesindaco Gianni Sofri lo spalleggia condannando la commistione di politica e di religione.
Come possono non capire?
Valerio Monteventi non intendeva di certo (se posso interpretarne il pensiero) esaltare le manifestazioni religiose di fede islamica, più di quanto abitualmente non esalta simili pericolose dimostrazioni di commistione di religione e politica quando vengono da parte cattolica. Intendeva invece segnalare una cosa che è sotto gli occhi di tutti eppure molti cercano di non vedere: nelle città d'Europa è cresciuta, e continuerà a crescere, la presenza di cittadini di fede islamica. Ebbene, la manifestazione di sabato scorso può piacere o dispiacere, ma con il suo silenzio e con la rabbia trattenuta ed espressa vuole dirci che una cosa che tutti dobbiamo capire: l'irresponsabilità del gruppo dirigente israeliano sta creando le condizioni di un conflitto interetnico e inter-religioso di cui nessuno sente la necessità. Le città europee possono diventare terreno di una guerra demente e suicidaria. E la politica di violenza che Israele sta perseguendo non porta morte e devastazione soltanto al popolo palestinese. Prepara morte e devastazione per lo stesso popolo israeliano, e può portare morte e devastazione anche a chi non vive da quelle parti.
Coloro che si scandalizzano perché ci sono persone che si inginocchiano pubblicamente davanti ad una verità diversa dalla "nostra" verità, dimenticano che le persone contano molto di più delle verità.


Liberazione 09/01/2009

 

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