Maserati pesante contro le lotte dei lavoratori. Cacciato delegato Fiom

24.12.2008 13:16

di Fabio Sebastiani

su Liberazione del 24/12/2008

 

Eugenio Scognamiglio, il delegato della Fiom sospeso dalla Maserati nei giorni scorsi con l'accusa di aver guidato la protesta dei lavoratori contro la mancata riconferma di oltre cento precari, è stato licenziato. Ieri, il sindacato di Modena dei metalmeccanici della Cgil ha ricevuto la lettera dell'azienda in cui si avvia la procedura. Essendo un delegato sindacale, infatti, il contratto prevede che prima si informi l'organizzazione sindacale. Immediata la reazione della Fiom nazionale.
«Con questo atto della Fiat di licenziamento del delegato della Fiom della Maserati - dichiara Enzo Masini a Liberazione - si conferma purtroppo da parte dell'azienda un atteggiamento che di fronte a momenti di conflitto anche aspro invece di ricercare una soluzione rispetto ai fattori scatenanti ricorre a questa forma di intimidazione: colpire i delegati sindacali per dare verso i lavoratori il segnale di isolare la parte più attiva delle lotta». Il licenziamento verrà impugnato dal sindacato.
La "Rete 28 aprile" della Fiom, di cui è leader Giorgio Cremaschi, in un comunicato parla di «rappresaglia antisindacale», «a seguito della lotta dei lavoratori contro il licenziamento dei precari». «E' questa la dimostrazione della reale volontà delle grandi imprese - si legge ancora nel comunicato, della Fiat in particolare - di affrontare positivamente i problemi dell'occupazione».
La lettera di licenziamento muove accuse precise al delegato sindacale. A partire dalla sua presenza ad un primo corteo interno di protesta contro la mancata assunzione di ben 112 lavoratori interinali giovedì 11 dicembre. Il punto è che a quell'ora Scognamiglio non era in fabbrica. E i loro compagni di lavoro sono pronti a testimoniare. Tra l'altro la direzione della Maserati ha usato le guardie private per bloccare la protesta delle tute blu.
La verità, dichiarata dallo stesso delegato Fiom, è solo di aver fatto fino in fondo il suo mestiere di delegato sindacale, ovvero di essere intervenuto come mediatore perché la situazione non degenerasse. Un ruolo abbastanza normale in situazioni come quella. In occasione di altri due proteste nel corso della stessa mattinata la rabbia dei lavoratori ha finito per sfogarsi contro una vetrata. Si può licenziare un lavoratore perché un corteo di quasi tutti i lavoratori della Maserati decide di fare una protesta veemente contro le decisioni unilaterali dell'azienda?
Perché è stata usata la mano pesante nei confronti di Scognamiglio?
Giordano Fiorani, segretario generale della Fiom di Modena, ha un'idea molto precisa, suffragata peraltro da una intervista dell'amministratore delegato Sergio Marchionne uscita pochi giorni fa sulla rivista "Automotive". «Un ordine preciso che viene dalla Fiat. L'azienda ha deciso, a fronte del perdurare della crisi, di far fuori tutti i precari e quindi chi si frappone va trattato in un certo modo». Siamo al classico segnale, quindi, che tutti devono intendere. Il sindacato, prima che la Fiat lo lanciasse, era impegnato in numerose vertenze interne al gruppo, in cui si scambiava lo straordinario contro l'assunzione dei precari o, se volete, la riconferma a tempo indeterminato. Ma ciò che sta capitando è che l'azienda si ritira unilateralmente da quegli accordi. «Un atteggiamento che ha rotto il rapporto con il territorio - aggiunge Fiorani - Alla Cnh (gruppo Fiat, ndr) c'era l'accordo oper 45 assunzioni di precari e invece ne sono rimasti fuori 34».
Poco prima di comunicare che non avrebbe assunto i 112 interinali l'azienda nel corso degli incontri parlava di un massimo di 25 esuberi. Il taglio drastico negli organici arriva dopo la decisione di un ridimensionamento della produzione di 1.200 autovetture.

Cerca nel sito

Contatti

Paritito della Rifondazione Comunista - Circolo Karl Marx Jesi Via Giacomo Acqua 3 TEL-FAX 0731-56776
Crea un sito gratis Webnode