LETTERA APERTA DI PAOLO FERRERO AL MINISTRO DEGLI ESTERI FRANCO FRATTINI

28.01.2009 16:50

 

mercoledì 28 gennaio 2009


Signor Ministro,

M’induce a rivolgermi a Lei la consapevolezza della gravità dell'attuale momento storico, caratterizzato dall'acuirsi dei principali conflitti, che richiede per la loro attenuazione, il rafforzamento degli strumenti di dialogo, di confronto e di cooperazione fra i popoli.

Il Partito della Rifondazione Comunista è quindi profondamente preoccupato per la politica della cooperazione allo sviluppo e per le misure adottate dal Governo ed in particolare dal dicastero da Lei guidato.

La drastica riduzione delle risorse destinate all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo dalla Legge finanziaria 2009 ci allontana irrimediabilmente dal conseguimento degli obiettivi del Millennio, cui i passati governi, sia di centro-sinistra sia di centro-destra, si erano solennemente impegnati in ambito internazionale. Con lo 0,09% del PIL l’Italia è agli ultimi posti tra i paesi donatori e lontanissima dallo 0,51% che si dovrebbe raggiungere entro il prossimo anno e dallo 0,70% fissato per il 2015.

Altri provvedimenti presi dal Governo hanno dimostrato che risorse finanziarie ben maggiori sono state trovate, quando si è trattato di sostenere la speculazione finanziaria e per la faraonica preparazione del prossimo G8. Tutto ciò appare in forte contraddizione con le ripetute dichiarazioni pubbliche Sue e di altri autorevoli membri dell’Esecutivo, circa la priorità che l’attuale Governo attribuirebbe alla lotta alla fame ed alla povertà, agli obiettivi del Millennio, alla sicurezza alimentare, all’Africa.

Abbiamo salutato con favore la predisposizione, da parte della Farnesina, delle linee-guida ed indirizzi di programmazione triennale della cooperazione italiana allo sviluppo, ma anche lì, accanto ad elementi complessivamente condivisibili, come l’individuazione delle priorità settoriali e geografiche, vi sono aspetti che creano inquietudine e che non ci sentiamo di condividere.

Ad esempio, riteniamo che un coinvolgimento del settore privato nell’azione di cooperazione allo sviluppo non possa fungere da surrogato alla scarsezza delle risorse pubbliche ed in ogni caso non debba essere finalizzato all’internazionalizzazione delle imprese italiane, obiettivo già perseguito con altre risorse e strumenti.

Crediamo che una riforma della cooperazione non possa prescindere: dall’istituzione di un’agenzia che abbia completa autonomia gestionale nell’ambito di precisi indirizzi politici programmatici; dalla fine della pratica degli aiuti “legati”; dall’istituzione di un organismo indipendente di monitoraggio dell’efficacia dei progetti; dal coinvolgimento dei paesi beneficiari ( istituzioni e società civile ) nella loro definizione; dalla revisione dei criteri di funzionamento delle agenzie internazionali di cooperazione; dalla valorizzazione, accanto alle ONG, del ruolo delle associazioni di volontariato e dei migranti.

Attribuiamo inoltre grande importanza all’autonoma iniziativa delle autorità regionali e locali, pur nella tutela delle indispensabili esigenze di coordinamento, perché riteniamo che esse siano nella migliore posizione per garantire il necessario afflusso d’idee e di risorse dalla società civile.

Ci auguriamo pertanto che non siano frapposti ostacoli al dispiegarsi di tale iniziativa e sia apprestato un quadro di riferimento ad essa favorevole.

Valutiamo, inoltre molto negativamente l’ immotivata riduzione delle risorse destinate alla cooperazione civile  nelle zone di conflitto. Insistiamo nel richiedere la netta separazione delle missioni militari e  di polizia dai programmi di cooperazione allo sviluppo ed affermiamo la nostra contrarietà ad ogni possibile commistione tra comandi militari e reti di organizzazioni non governative ed associazioni di volontariato

Colpisce la sensibilità dell’opinione pubblica l’inadeguata predisposizione d’iniziative umanitarie immediate a favore della popolazione civile palestinese, ( tra cui molti bambini) così come l’immobilità del Governo di fronte alle violazioni del diritto internazionale attuate dal Governo Israeliano,nonostante i ripetuti appelli delle Nazioni Unite.

Nelle iniziative ed incontri pubblici che il PRC ha promosso e continuerà a promuovere sulla cooperazione allo sviluppo, stiamo raccogliendo la viva preoccupazione del mondo della cooperazione sulla scarsa considerazione che il Governo attribuisce a questo settore, fondamentale per una solidale e pacifica convivenza tra i popoli.

Auspico che da parte Sua ci sia la volontà di recepire positivamente le nostre osservazioni e richieste.   

Distinti saluti

 

Paolo Ferrero

SEGRETARIO NAZIONALE

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

 

Cerca nel sito

Contatti

Paritito della Rifondazione Comunista - Circolo Karl Marx Jesi Via Giacomo Acqua 3 TEL-FAX 0731-56776
Crea un sito gratis Webnode