La crisi economica tanto esorcizzata nelle scorse settimane è arrivata anche nelle Marche, trascinando con sé preoccupanti flessioni occupazionali come da anni non si registravano in questa regione.
La vicenda del fabrianese della Antonio Merloni, la crisi del distretto calzaturiero del fermano ed in generale l'impasse economica che caratterizza tutto l'ascolano, per non parlare della crisi del settore edilizio in concomitanza della fine della ricostruzione post terremoto, parlano tutte un linguaggio che impone una profonda riflessione sulle cause, le conseguenze e le scelte operative concrete che la politica deve assumere proprio nel momento in cui le viene riconosciuto nuovamente un ruolo di guida nella definizione di politiche economiche e sociali.
Anche perché questa crisi economica, purtroppo ancora agli inizi, si manifesterà con modalità inedite, fomentando tra l'altro un disagio sociale che in realtà covava da anni e che se non affrontato assumerà dimensioni difficilmente controllabili.
Sulla base di queste semplici considerazioni, il gruppo consiliare regionale del Prc ha presentato in questi giorni due proposte di legge sulle misure di contenimento delle spese inerenti gli incarichi dirigenziali e per la modifica delle disposizioni che riguardano il trattamento delle indennità dei consiglieri regionali.
Tecnicamente, l'obiettivo delle due proposte di legge è quello di predisporre un tetto massimo per il trattamento economico ai dirigenti esterni che la Regione utilizza, commisurato a quello di tutti gli altri dirigenti già in servizio con contratto pubblico, e di produrre una riduzione (in media del 20%) delle indennità percepite dai consiglieri regionali: una semplice misura destinata comunque a far risparmiare all'ente una cifra pari a circa 1,5 milioni di euro l'anno, da ristornare ad esempio proprio nelle politiche sociali.
La riflessione che ha condotto a produrre queste due proposte è insieme l'attenzione che si vuole portare ad una crisi gravissima di ordine economico e sociale che impone alle istituzioni pubbliche l'obbligo della morigeratezza e la scelta della condivisione dei sacrifici con la necessità di cogliere quelle modifiche sociali che hanno prodotto tanti soggetti di partecipazione (associazioni, comitati, assemblee, ecc.) che sono a tutti gli effetti soggetti della politica che debbono essere inseriti nei percorsi della decisione legislativa e ciò è perseguibile solo attraverso azioni che rendano anche finanziariamente questa partecipazione possibile.
Due proposte di legge in sintonia con la domanda che viene dalla società alle istituzioni che è di ascolto e di attenzione, che crediamo capaci anche di stimolare un dibattito ed un confronto sulla funzione e il ruolo delle assemblee legislative.
E' evidente che l'avvio di percorso potrà avere successo solo se saranno supportate da una adeguata iniziativa sui territori che ne consenta l'illustrazione e la discussione tra i cittadini: anche da appuntamenti come questi d'altronde è possibile ri-costruire quel legame con i cittadini che troppo spesso è stato sacrificato in nome delle opportunità o della governabilità, facendo pagare ovviamente alla sinistra tutta il prezzo più alto in termini di consenso ed adesione.
Nelle prossime settimane pertanto il gruppo consiliare regionale del Prc produrrà iniziative pubbliche per illustrare nei dettagli i contenuti delle due proposte, per raccogliere suggerimenti e ulteriori stimoli a questa azione.
Gruppo consiliare regionale Prc Marche
14/02/2009
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