
LA SVOLTA DEL SALVADOR
LA SVOLTA DEL SALVADOR
Salvador, gli ex guerriglieri vicini alla presidenza
di Omero Ciai
su la Repubblica del 21/01/2009
Il Farabundo Martì avanza in Salvador e ora punta alla massima carica nelle presidenziali che si svolgeranno il prossimo 15 marzo. Gli ex guerriglieri del Fmln guidano per la prima volta con un buon margine di vantaggio lo scrutinio delle elezioni legislative per il rinnovo del Parlamento nazionale che si sono svolte domenica.
Il Farabundo Martì avrebbe ottenuto il 42,3 % dei suffragi contro il 39,5% di Arena, l'alleanza di destra che da oltre vent'anni governa il paese. Più complesso invece il risultato del voto amministrativo per il rinnovo dei sindaci. Anche qui il partito della sinistra otterrebbe una storica vittoria, conquistando oltre 80 centri urbani in tutto il paese e strappando ad Arena il controllo del municipio di Santa Ana, la seconda città del Salvador. Ma avrebbe perso il Comune più importante, quello della capitale San Salvador, che governava dal 1997.
Il voto di domenica era considerato una sorta di "primo turno" verso le presidenziali di marzo e tutto lascia credere che, per la prima volta, il Farabundo Marti possa vincerle. Dopo una guerra civile che costò più di 70 mila morti e un pesante intervento americano (erano i tempi del "cortile di casa" di Reagan) in appoggio alle formazioni dell'ultra destra, nel 1992 l'Fmln accettò una trattativa di pace e si trasformò da esercito guerrigliero in partito politico. Cinque anni dopo ottenne il primo successo conquistando il governo della capitale.
"Siamo la prima forza politica del paese", ha detto il candidato-presidente dell'Fmln, Mauricio Funes, dopo le prime proiezioni che attribuiscono al Fronte 37 seggi in Parlamento (ne aveva 32) e alla destra di Arena 33 (ne aveva 34). Funes ha sostituito il leader storico del movimento, Schafik Handal, morto all'inizio del 2006. Handal aveva nettamente perso le elezioni del 2004 vinte da Elias Antonio Saca ma oggi a favore del Fronte gioca la nuova situazione internazionale. Sia nel bene: l'arrivo di un democratico alla Casa Bianca; che nel male: la crisi economica diminuirà in modo considerevole le rimesse degli emigrati salvadoregni negli Stati Uniti e di conseguenza anche l'appoggio degli elettori delle campagne ad Arena, partito storicamente filo-americano.
Non bisogna dimenticare infatti che, insieme al Messico e a Cuba, il Salvador è uno dei paesi che riceve una quota importante di rimesse e che, fino al 2004, uno slogan vincente di Arena aveva proprio a che fare con l'amicizia verso l'America di Bush a garanzia di un flusso costante di dollari dai lavoratori salvadoregni che vivono negli States. "Se votate per il Fronte - diceva la destra - avremo più difficoltà a ricevere il denaro dei nostri parenti".
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