La prima artiglieria e l'arrivo delle truppe

04.01.2009 13:19

 

 La testimonianza dal confine

Kfar Azza


Che l'operazione di terra stesse cominciando lo si capiva già nel primo pomeriggio quando al Kibbutz Kfar Azza, immediatamente a ridosso di Gaza abbiamo visto autobus che scaricavano militari e dalla strada che porta al Kibbutz, uno dei punti in cui da giorni c'erano i carri armati schierati, abbiamo sentito, tra Shaar Anegev e Nir'am, insistenti, i primi fuochi di artiglieria. Sono stati preceduti da attacchi aerei sulla zona nord di Gaza. Si vedevano fiammate a cui seguivano nuvole di fumo nero e ad un tratto si sono sentite esplosioni molto forti, come se qualche deposito di carburante o di munzioni fosse stato colpito. Verso il tramonto il cielo è diventato rosso, un rosso intenso, spettacolare. Quello di cui da Gaza nessuno poteva godere. Truppe e blindati israeliani stanno entrando a Gaza su tre assi: a nord, nel centro e a sud. Il portavoce militare Avi Benayahu ha dichiarato che l'obiettivo dell'operazione è dare ad Hamas «un colpo durissimo», di rafforzare il potere di dissuasione di Israele e di ridare una quiete di lunga durata alla popolazione israeliana nel sud. Il portavoce militare israeliano ha precisato: «L'obiettivo in questa fase è distruggere l'infrastruttura terroristica di Hamas. Intendiamo inoltre assumere il controllo di alcune zone utilizzate da Hamas per il lancio di razzi, allo scopo di ridurre in maniera significativa gli attacchi Israele e contro i suoi civili». Secondo il portavoce stanno partecipando all'operazione «ingenti forze di fanteria, carri armati, unità del genio militare, di artiglieria e di intelligence, con il sostegno dalla aviazione, della marina e dello Shin Bet (servizi di sicurezza interna)». Il portavoce ha aggiunto che «gli abitanti della Striscia di Gaza non sono un obiettivo per questa operazione. Coloro che usano i civili, gli anziani e i bambini come "scudi umani" sono responsabili per ogni perdita tra la popolazione». Il militare ha ripetuto quello che da giorni dicono ai palestinesi di Gaza telefonate da parte di Israele in arabo: «Chiunque nasconda un terrorista o armi nella propria abitazione sarà considerato alla stregua di un terrorista».
fr. marr.


Liberazione 04/01/2009

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