LA DEMOCRAZIA SOCIALE DEL VENEZUELA

LA DEMOCRAZIA SOCIALE DEL VENEZUELA

«Valutateci in base ai risultati che otteniamo, non sui pregiudizi»

di Geraldina Colotti

su Il Manifesto del 17/02/2009

Parla il deputato venezuelano Elvis Amoroso, venuto a spiegare all'Italia tutti i vantaggi degli emendamenti costituzionali

«Chiediamo ai giornalisti di attenersi ai fatti, di valutarci in base ai risultati e non ai pregiudizi». Così si rivolgeva alla stampa la delegazione parlamentare venezuelana, venuta in Italia poco prima del referendum per spiegare ragioni e procedure degli emendamenti approvati domenica dal 54,4% dei cittadini. Dopo l'incontro, Elvis Amoroso, deputato all'Assemblea nazionale ha risposto alle domande del manifesto.

Non crede che la rotazione delle cariche sia un elemento di garanzia proprio per il «socialismo del XXI secolo»? Nessuno è vaccinato per sempre dalle lusinghe del potere.

Nella costituzione bolivariana del Venezuela, solo il popolo decide chi governa e per quanto tempo. La periodicità delle elezioni, la loro trasparenza attestata da centinaia di osservatori internazionali in tutti questi anni di governo del presidente Chavez, garantiranno l'alternanza. Ogni partito o organizzazione politica continuerà a presentare i suoi candidati. Il funzionario che si ripresenta, sarà solo un precandidato in più dentro il suo partito a competere per la carica che esercita: se ha governato bene, verrà rieletto, altrimenti andrà a casa. E guardi che nella costituzione esiste un elemento di ulteriore garanzia, l'articolo 72 secondo il quale tutte le cariche e le magistrature di elezione popolare sono revocabili. Trascorsa la metà del mandato, un numero di elettori non inferiore al 20% della corrispondente circoscrizione può richiedere un referendum e revocare il candidato se ritiene che la fiducia sia stata malriposta. Qualora un numero uguale o maggiore di elettori o elettrici abbia votato a favore della revoca, sempre che abbia partecipato al referendum un numero di elettori superiore al 25% degli iscritti, si procede a rimpiazzarlo nei termini previsti dal dettato costituzionale. Inoltre, il discorso può essere rovesciato: durante quasi 50 anni, i governi in Venezuela duravano 5 anni, e quante volte i presidenti o i deputati hanno arraffato tutto quel che potevano proprio perché sapevano di essere a scadenza? La possibilità di ripresentarsi è consentita nelle costituzioni di 17 su 27 paesi dell'Unione europea come Francia e Germania. Il Venezuela sarà il primo paese al mondo a farlo su un vero mandato popolare.

Cosa ci guadagnano i venezuelani?

I sette assi strategici del nostro programma, presentati dal presidente Chavez nel 2007, si basano anche su una felice dialettica tra la maggiornaza della popolazione e il presidente, che è ago della bilancia ed elemento unificante. Per realizzarli e per favorire un ricambio qualificato, ci vuole tempo. Il Venezuela non ha solo una grande riserva di petrolio - che ci consentirebbe autonomia per un paio d'anni in situazione di grave crisi, grazie a un sistema di accantonamento fiscale e a un efficace meccanismo di controllo dell'inflazione -, ma anche diamante, ferro, acqua. La nostra priorità restano i bisogni sociali degli strati più deboli, che abbiamo coperto con la rendita petrolifera, ma dalla costruzione di ponti, ferrovie, opere a sviluppo sostenibile, guadagnano tutti, anche gli imprenditori. Abbiamo coperto il debito estero, e trattato con le multinazionali durante le nazionalizzazioni.

Su questo, c'è anche chi vi critica da sinistra.

Noi siamo di sinistra e antimperialisti, ma vogliamo un socialismo di stampo venezuelano, legato alla nostra specifica realtà. L'unica rivoluzione che vorremmo esportare è quella che mette al centro l'emancipazione dell'essere umano. Se questo socialismo è male, siamo felici di essere il male.