
Israele avanti con la guerra. Assassinato leader di Hamas
di Fra. Mar.
su Liberazione del 02/01/2009
Gerusalemme
Per la prima volta dall'inizio dell'operazione Piombo Fuso, Israele ha ucciso, centrando un edificio di otto piani nell'affollatissina Jabalya, uno dei "top ten" di Hamas a Gaza, il Dr. Nizar Rayan. Nell'attacco sono morte altre dodici persone, tra cui due delle quattro mogli di Rayan e quattro dei suoi dodici figli. Le altre vittime erano residenti nella palazzina distrutta dal raid. Rayan, 52 anni, era un "falco" di Hamas. Vicinissimo all'ala armata del movimento islamico, era tra i favorevoli alla ripresa degli attentati suicidi. Insegnava all'Universitá islamica di Gaza. A differenza degli altri capi di Hamas, Rayan non è entrato in clandestinitá. Un quarto d'ora prima del raid era stato preavvertito da una telefonata. La notizia è stata confermata da fonti a Gaza. Rayan ha deciso di restare a casa e morire da martire. Non è certo che abbiano fatto la stessa libera scelta i suoi figli, le mogli e i vicini di casa. Era dai tempi degli omicidi dello Sceicco Yassin e del leader Rantissi che Israele non colpiva cosí in alto Hamas.
Una settimana di guerra a Gaza si è portata via almeno quattrocentodiciassette vite e mandato all'ospedale ferite oltre duemila persone. Che in molti casi si porteranno dietro a vita menomazioni permanenti. Duecento cinquanta feriti sono in gravissime condizioni. Lo dice il Dr. Muawiya Hassanein, diettore del Servizio Emergenza e Ambulanze di Gaza. Dodici palestinesi, tra cui due bambini sono stati trasferiti in ospedali dello Stato ebraico. Restano cinque gli israeliani morti dall'inizio dell'operazione Piombo Fuso. Le abitazioni israeliane sono dotate di rifugi. Per accedervi, quando suona l'allarme, si hanno a disposizione pochi secondi. Non sorprende dunque che le attivitá nelle zone raggiunte dai razzi da Gaza siano paralizzate.
A Gaza non solo non ci sono rifugi, ma è altamente probabile che i civili restino uccisi i in "attacchi chirurgici", data l'altissima concentrazione di popolazione.
Sul fronte umanitario, ieri sono emerse notevoli divergenze tra le posizioni espresse da funzionari delle Nazioni Unite a Gaza e la portavoce dell'esercito israeliano, maggiore Avital Leibowitz.
Karen Abu Zayd, commissario dell'Unwra, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, ha dichiarato che l'agenzia non distribuisce cibo da due settimane perchè i depositi sono semivuoti e a causa dei bombardamento israeliano. «Tutti quelli che conosciamo condividono con gli altri quello che hanno. Non abbiamo visto situazioni di fame diffusa; ma abbiamo visto per la prima volta gente che fruga nell'immondizia e gente che chiede l'elemosina.
Un fenomeno assolutamente nuovo», sostiene Abu Zayd da Gaza. Anche il responsabile Onu per il coordinamento delle azioni umanitarie John Holmes, dice che la situazion è «allarmante» e che «gli ospedali lottano con il numero delle vittime». Holmes ha ricordato che la centrale elettrica è chiusa da martedì perché le forniture di carburante sono insufficienti. A Gaza City, c'è elettricitá solo otto ore al giorno o meno, ha aggiunto Holmes.
Per la portavoce militare israeliana Avital Leibowitz, i depositi a Gaza sono, al contrario, tanto pieni da non poter contenete più cibo.
Dei convogli umanitari stanno entrando a Gaza. La questione è se sono sufficienti, in una situzione in cui la Striscia è stata massicciamente bombardata, a far fronte alle esigenze di base di un milione e mezzo di persone. In un comunicato inviato ai giornalisti, il governo israeliano informa di aver fatto passare a Gaza in questi giorni novantatre camion di aiuti. Prima che Hamas prendesse il controllo di Gaza, entravano nel territorio palestinese 475 camion di forniture al giorno. Secondo l'Unwra servono a Gaza 100 camion al giorno solo per la farina.
I tank israeliani e migliaia di soldati restano pronti sulle zone di confine per l'operazione di terra. E la guerra corre anche sul filo del telefono, anzi, sulle onde elettromagnetiche. Sms in arabo arrivano ai palestinesi inviati dall'esercito israeliano: «chi nasconde armi o terroristi sará colpito». E ieri sms in ebraico sono stati inviati da Gaza agli abitanti di Sderot: «i vostri rifugi non serviranno a proteggervi». Ma chi riceve sms tappato in casa a Gaza o Sderot, non ha voce in capitolo nella guerra. Spera solo di continuare a vivere. Hamas ha invitato i paletinesi di Gerusalemme e Cisgiordania a mobilitarsi, oggi, per una «giornata della collera».
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