Il Tar del Lazio boccia il decreto flussi

21.01.2009 14:37

Decreto flussi sempre più contestato e di difficile applicazione. Una botta importante è arrivata ieri dal Tar del Lazio che ha bocciato il limite imposto ai datori stranieri per il 2008, accogliendo un ricorso presentato dalla Cgil di Milano, che riteneva alcune variazioni, rispetto al decreto flussi 2007, «discriminatorie e vessatorie nei confronti dei datori di lavoro stranieri». Nello specifico, la parte incriminata è quella relativa all'obbligo «perentorio» per «i soli soggetti stranieri alla riconferma della richiesta di assunzione avanzata nel 2007». Inoltre nel provvedimento del Presidente del Consiglio, diversamente da quanto previsto dal Testo Unico dell'Immigrazione, viene vincolata la permanenza nella graduatoria al loro possesso della carta di soggiorno, in luogo del permesso di soggiorno e ciò rappresenta un altro motivo della impugnativa.
Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospensione avanzata, con il chiaro risultato che ora dovranno essere prese in considerazione le domande di tutti i datori di lavoro: sia essi italiani, comunitari o extracomunitari, superando una discriminazione razziale. Nessuno potrà essere escluso dalla graduatoria, anche se questi ultimi non hanno la carta di soggiorno e/o non hanno confermato la loro richiesta entro il 3 gennaio scorso. La Camera del lavoro della Cgil ha espresso «alta soddisfazione» per aver sconfitto «uno dei tanti tentativi di discriminazione messi in campo dal Governo e che risultano contrari ai principi ribaditi da altre leggi dello Stato e della stessa Costituzione».


Liberazione 21/01/2009

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