
«Il loro obiettivo? Vogliono ridurci a un popolo di profughi»
di Michelangelo Cocco
su Il Manifesto del 10/01/2009
I giovani progressisti: gli sfollati sono migliaia, devastate le strutture della società civile
«Qui non è in atto nessuna guerra contro Hamas - esclama al telefono Salah - ma un'invasione che mira a distruggere i palestinesi in quanto entità nazionale». Per gli islamisti che governano la Striscia, che definisce «non democratici e disinteressati ai diritti umani», Salah Adel Adi non nutre particolari simpatie. Ma ora, lui e i suoi compagni del Palestine progressive youth union (organizzazione giovanile legata al Fronte popolare), si preoccupano anzitutto di difendere il loro campo profughi di Jabaliya, assieme a quelli di Hamas e di tutte le altre fazioni palestinesi.
Qual è la situazione a Jabaliya?
Qui i soldati non sono entrati, ma gli attacchi degli F-16 e degli elicotteri Apache sono continui: soltanto ieri hanno ucciso 22 persone e distrutto 16 edifici. Sappiamo che in tutta la Striscia le abitazioni abbattute sono oltre 600, circa 3.000 quelle danneggiate. A pochi chilometri da qui, a Beit Laiya, sono stati massacrati decine di civili.
Come si fa a vivere in queste condizioni?
L'elettricità va e viene, da quattro giorni non abbiamo acqua corrente e anche il cibo scarseggia. Non si trovano più medicine: una situazione drammatica, sopraggiunta al culmine di un vero e proprio assedio durato un anno e mezzo. Le presenza delle truppe israeliane ha tagliato la Striscia in tre parti, le comunicazioni tra la popolazione sono impossibili. Tutte le municipalità hanno smesso di funzionare. L'acqua in molte parti non arriva più, perché gli israeliani hanno distrutto gli impianti di pompaggio. Così stanno sopravvivendo 1,5 milioni di palestinesi - la maggior parte dei quali bambini - sotto i bombardamenti quotidiani. Altro che Hamas, distruggono anche le poche strutture della società civile, quelle di noi progressisti.
Chi sono i palestinesi che combattono?
Si tratta di membri di tutte le organizzazioni, da Hamas al Fronte popolare per la liberazione della Palestina, passando per il Jihad islami. Gli israeliani stanno cercando di distruggerci, noi ci siamo uniti nella resistenza. Anche le divisioni tra Fatah e Hamas ora, qui, sono superate. Israele sta provando a distruggerci in quanto entità nazionale, vorrebbero che diventassimo un immenso campo profughi e poi che ci trasferissimo in Egitto. E purtroppo già migliaia di persone sono state evacuate da Beit Laiya (nel nord) e da Rafah (nel sud) verso altre aree, di nuovo profughi, dopo la Naqba del 1948.
Crede che Hamas sia almeno parzialmente responsabile per quanto sta accadendo?
Hamas ha fatto un grave errore quando ha rotto l'unità tra palestinesi, prendendo per sé tutto il potere qui a Gaza, ma quello che sta succedendo in questi gironi sono massacri da parte dell'occupante.
Quando tutto finirà, Hamas sarà più debole?
Difficile prevederlo, ma il livello delle distruzioni - anche alle loro infrastrutture - è tale che qualche cambiamento di potere, in favore di Fatah, potrebbe realizzarsi. Del resto uno degli obiettivi degli israeliani è proprio questo.
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