Il grido d'allarme di Fatah:«Hamas vuole far fuori l'Olp»

31.01.2009 13:53

 

Il presidente Abbas denuncia anche le ingerenze di Siria e Iran

Francesca Marretta Gerusalemme


Khaled Maeshaal, il capo dell'Ufficio politico di Hamas a Damasco, ha lanciato «la piú grave sfida all'Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) dai tempi della sua fondazione», come dicono ai piani alti dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) a Ramallah.
Hamas avrebbe deciso di passare all'attacco diretto dell'Olp, mettendone in discussione il ruolo di «unico e legittimo» organismo deputato a rappresentare i palestinesi, cogliendo l'attimo del favore delle piazze arabe dopo la guerra a Gaza. Dove Hamas ha ieri organizzato una manifestazione in cui si è invocata, appunto, l'abolizione dell'Olp, di cui non fanno parte Hamas e Jihad Islami. In occasione della parata di piazza in cui sventolavano la bandiere verdi dell'Islam, uno dei leader politici del movimento islamico a Gaza, Khalil al-Hayya, ha parlato in pubblico dopo un lungo periodo di clanestinitá, dicendo, senza mezzi termini, che l'Olp è «un'organizzazione morta». «E' tempo che i palestinesi abbiano una nuova leadership», ha dichiarato al-Hayya, ripetendo il concetto espresso due giorni prima da Meshaal. Parlando alla piazza a Gaza, il leader di Hamas, riemerso dal nascondiglio che lo ha salvato dalle bambe israeliane, e che i cittadini della Striscia non avevano a disposizione, ha promesso che la sua fazione non avrebbe mai ceduto sul diritto al ritorno dei profughi e su Gerusalemme. L'esponente di Hamas, che si presenta come vincitore della guerra a Gaza, ha aggiunto: «E' arrivato il momento che la nostra gente veda l'ascesa di una piú saggia leadership che resiste impugnando il fucile».
Un affronto diretto ad Abbas, il cui partito, Fatah domina l'Anp come l'Olp. Il Presidente palestinese, durante l'incontro tenuto a Ramallah con l'inviato di Obama, Mitchell, aveva sottolineato, in riferimento alla sfida di Hamas all'Olp, che ogni tentativo di messa in discussione del ruolo della storica organizzazione avrebbe «consolidato le dvisioni interne ai palestinesi». Che riflettono le spaccature emergenti nell'ambito della Lega Araba, e piú in generale, negli schieramenti regionali. Di fronte a quelle che l'Anp considera delle intemperanze illegittime di Hamas, Ramallah, dove simpatizzanti e organici del movimento islamico sono costretti a mantenere un profilo raso-terra, dipinge gli islamisti palestinesi come una sorta di marionetta nelle mani di Siria e Iran. Parlando ai giornalisti a Ramallah, Abbas ha mandato a dire al leader esiliato di Hamas di non farsi illusioni, perchè «i palestinesi non lo seguiranno». La leadership in esilio di Hamas si è intanto messa già al lavoro per creare l'alternativa islamica all'Olp. Khaled Meshaal ha dichiarato che le fazioni che sostengono il progetto stanno discutendo della formazione di un «comitato nazionale di coordinamento» per rappresentare i palestinesi. Parlando in Qatar, paese che nella lega araba è vicino alle posizioni siriane, Meshaal ha dichiarato che l'Olp «nella sua forma attuale è incapace di servire gli interessi dei palestinesi ed è diventato uno strumento che fomenta le divisioni». Meshaal rivolge all'Olp le stesse accuse che la leadership di Fatah, fazione largamente prominente tra le undici che compongono l'organizzazione, indirizza ad Hamas.
Nei giorni scorsi a Nablus, roccaforte di Fatah a nord della Cisgiordania, sono comparsi volantini che qualificavano i sostenitori di Hamas come «mercenari di Iran, Siria e Qatar». Un'accusa speculare a quella che lo zoccolo duro di Hamas rivolge a ogni occasione alla leadership dell'Anp, accusandola di servire interessi americani come farebbero i governi di Egitto e Giordania, paesi arabi che mantengono relazioni diplomatiche con Israele. Tutto questo avviene mentre si parla di riconciliazione nazionale.
Gli accordi sul processo di pace che i palestinesi hanno firmato con Israele a partire dal 1993, portano la firma dell'Olp. Quello in corso non è il primo tentativo di minarne la legittimità. Giá nel 1976 si creó un primo fronte do dissenso fomentato dall'esterno dal Raìs iracheno Saddam Hussein. Poi, nel 1983, fu formato in Siria il Fronte per la Salvezza della Palestina, a opera di dissidenti di Fatah. In seguito vi sono stati altri tentativi a Damasco per minare l'organizzazione di cui Yasser Arafat era l'emblema. E la diatriba interna tra Hamas e Fatah, sfociata nei fatti di sangue che nella primavera del 2007 hanno consegnato Gaza nelle sole mani di Hamas, era stata avviata, a livello politico, dai profondi dissidi sul ruolo dell'Olp e dalle discussioni mai risolte su una sua rifondazione.


Liberazione 31/01/2009

 

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