Ichino sponsorizza lo "sciopero virtuale"

28.02.2009 14:35

di Gilberto Volta

su Liberazione del 28/02/2009

Caro Direttore,
davvero parlano sul serio di sciopero “virtuale” nel settore dei trasporti, cioè che chi sciopera deve dirlo per poter togliergli la paga, ma deve andare a lavorare ugualmente? Ossia: si proclama lo sciopero (previa espletazione di altri obblighi inaccettabili), ma si deve andare a lavorare lo stesso senza paga!
Ho sentito a “Linea notte” del Tg3 il “giuslavorista” prof . Pietro Ichino – attualmente deputato eletto nelle liste del Pd – dichiararsi d’accordo perché negli ultimi tempi si sono fatti troppi scioperi (che farebbero, addirittura, l’interesse della controparte!).
Se si tratta di salvaguardare i diritti dei viaggiatori, perché allora non fare una legge che obblighi le controparti ad accettare subito le rivendicazioni delle categorie interessate al fine di evitare che debbano ricorrere allo sciopero, che danneggerebbe tanto i viaggiatori, anziché questo obbrobrio?
Secondo me, è urgente sconfiggere queste destre, che, oltre a tutto il resto, arrivano a proporre una cosa del genere!
Mentre non possiamo rinunciare a sperare che il Pd tutto o una gran parte di esso comprenda la necessità di una svolta a sinistra in Italia e, quindi, la necessità di un accordo su contenuti condivisi col Prc e le altre forze di sinistra tanto sul piano locale, quanto su quello nazionale – occorre denunciare fortemente il fatto che il Pd voleva distruggere noi e tutte le sinistre radicali (con la “vocazione maggioritaria”, il voto “utile” e, ora, con lo sbarramento del 4% per le elezioni europee) e che, almeno nelle sue file, c’è chi si dichiara d’accordo col governo, che vuole distruggere il diritto costituzionale di sciopero.
Cordiali saluti.

Gilberto Volta

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