
Guantanamo sarà chiusa entro l'anno
di Martino Mazzonis
su Liberazione del 22/01/2009
Non ha parlato (o quasi) per settimane e non lo ha fatto neppure ieri. Ma la prima cosa che Obama ha fatto da presidente è telefonare al leader dell'Anp Abu Mazen, al premier israeliano Olmert, al presidente egiziano Mubarak e ad Abdullah II, il re di Giordania. Primi contatti e primo giro di opinioni su come rimettere insieme i cocci di una situazione catastrofica nella regione (e per la gente di Gaza). L'altra cosa che Obama ha fatto è chiedere ai giudici militari di sospendere per quattro mesi tutti i processi in corso contro i detenuti a Guantanamo. Il presidente ha pronto un decreto per chiudere la prigione entro l'anno.
La richiesta ai tribunali militari, recita: «Nell'interesse della giustizia e su richiesta del presidente degli Stati Uniti e del segretario alla Difesa, Robert Gates, il governo chiede, rispettosamente, che le commissioni militari autorizzino un aggiornamento delle procedure nei casi menzionati fino al 20 maggio».
La mozione presentata ieri a due giudici che i processi hanno già avviato: il primo, Stephen Henley, ha in carico il processo contro cinque uomini accusati di avere organizzato l'attacco dell'11 settembre. Il secondo, Patrick Parrish, si occupa del caso di Omar Khadr, un canadese arrestato 15 anni fa in Afghanistan per l'omicidio di un militare americano. La prima conseguenza della richiesta è la sospensione del procedimento contro Omar Khadr. Il giudice Henley, che si occupa dell'11 settembre, ha sospeso il suo poche ore dopo, anche se i suoi imputati, però, che sono alla disperata ricerca di una pena di morte che vedrebbero come un martirio (per questo la chiedono), si oppongono alla sospensione del processo.
La richiesta di sospensione di Obama, infatti, parte dalla necessità di rivedere la sostanza giuridica dei tribunali militari messi in piedi a Guantanamo contro quelli che l'amministrazione Bush ha chiamato combattenti stranieri. Per riscrivere le regole, chiudere il carcere di Cuba, spostare i detenuti e rivedere il loro status giuridico, c'è bisogno di tempo.
Rivedere le procedure di detenzione e trovare una soluzione non sarà difficile. In fondo la Corte Suprema - dove pure siede una maggioranza di giudici conservatori - aveva due volte dichiarato incostituzionale le commissioni militari volute da Bush per processare i detenuti. L'incostituzionalità è stata aggirata due volte. Adesso si è aperta la strada per mettere fine alla catastrofe giuridica e del diritto creata dalla precedente amministrazione. Nelle prossime settimane si vedrà come verrà risolta questa vicenda. Ieri il ministro degli Esteri Moratinos ha detto che la Spagna è pronta ad aiutare Obama a chiudere Guantanamo.
Quanto alla politica estera, quanto è stato reso noto dalle fonti delle varie amministrazioni coinvolte nel giro di telefonate, sappiamo che Obama ha espresso la sua determinazione «a lavorare per aiutare a consolidare il cessate il fuoco» a Gaza. Il portavoce di Olmert ha fatto sapere di aver dato il suo punto di vista sulla situazione a Gaza e ha detto di sperare che «gli sforzi per impedire il contrabbando di armi abbiano successo in modo che si possa consolidare il cessate il fuoco e in futuro portare avanti il processo politico tra Israele e l'Autorità palestinese». Che il clima stia cambiando - e questo forse getta luce sulla invasione lampo di Gaza - lo dicono le parole del presidente siriano Assad: che «ha espresso la speranza della Siria di avere un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti, sulla base dei comuni interessi e del rispetto reciproco».
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