
Grassi: chiudere i paradisi fiscali e utilizzare quei soldi per la crisi
04.03.2009 13:25
martedì 03 marzo 2009 | |
Dichiarazione di Claudio Grassi, segreteria nazionale Prc-Se
La cosa più sorprendente di questa crisi economica sta nel fatto che ha convertito allo statalismo gli apologeti più scatenati del liberismo. Quanto sia malato questo sistema economico capitalistico, lo si vede anche da questo. Dai capi di governo ai grandi banchieri, passando per agenzie di rating e grandi imprenditori, tutti ad invocare l'intervento dello Stato per salvare il sistema dalla bancarotta che loro stessi, con le loro teorie, hanno causato.
Noi pensiamo che da questa crisi si esca solo riconoscendone le cause. Esse risiedono, da un lato, in trenta anni di politiche di bassi salari e di precarizzazione e dall'altro, nella accumulazione di immense fortune in pochissime mani. Occorre quindi un intervento dello Stato che sia indirizzato a favorire l'aumento dei salari e delle pensioni e per dotare di ammortizzatori sociali chi ne è sprovvisto come i giovani e i precari. Solo così si può uscire dalla crisi. Le risorse ci sono, non occorre nessun intervento sulle pensioni: recupero dell'evasione fiscale e riduzione delle spese militari a partire dal ritiro dei militari italiani dai teatri di guerra. Inoltre nel mondo sono disseminati decine di paradisi fiscali esentasse, cosa si aspetta a renderli illegali e a sequestrare quelle risorse indebitamente accumulate e utilizzarle per uscire dalla crisi? Ufficio stampa Prc-Se |
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