Ferrero: Non bastano le mani pulite. Prc fuori dalla giunta

28.01.2009 16:38

 

mercoledì 28 gennaio 2009

Napoli, conferenza stampa di Rifondazione sulla decisione di non entrare nella giunta Jervolino

 A Napoli Rifondazione comunista riparte, nonostante tutto. Scandali e tentativi di “tirarla per giacchetta” compresi, anche da parte delle locali istituzioni cittadine. Il segretario nazionale Paolo Ferrero ieri mattina ha tenuto, davanti a molta gente (giornalisti ed esponenti del Prc locale ma anche molti compagni e compagne che sono volute venire a sentirlo di persona) un’importante conferenza stampa proprio nel cuore-epicentro del problema, il consiglio comunale di Napoli, e lo ha fatto al fianco dei consiglieri comunali del Prc. Motivo della conferenza stampa, la questione morale dopo lo scandalo della Global Service, la nuova Giunta Jervolino e il ruolo del Prc. 


Ferrero non ha usato giri di parole: “Il Prc non è più in giunta a Napoli e non chiederà  di entrarvi. Valuteremo il suo operato atto per atto".   Ferrero ha ricostruito la vicenda del rimpasto dopo la bufera giudiziaria del Global service: "Il Prc aveva chiesto ima discontinuità netta. Non per chiedere più potere per Rifondazione comunista, anzi avevamo espressamente chiesto di non avere assessori di Rifondazione in Giunta, ma per dare un segnale di speranza  e provare a riconnettere i cittadini con le Istituzioni". "Credo – ha continuato - sia stato commesso un errore sia da parte del sindaco sia da parte della classe dirigente del Prc a Napoli, e cioè quello di operare un ‘normale’ rimpasto, senza comprendere la gravità del momento”.

"Oggi – ha spiegato Ferrero - si chiariscono anche tutte le posizioni all'interno del Prc: Riccio (assessore comunale fino a ieri in quota Prc, ndr.) esce", per seguire Vendola. insieme al segretario provinciale e regionale del partito. Ma “avere le mani pulite non basta: di fronte a una crisi come quella vissuta dal Comune di Napoli, il Sindaco avrebbe dovuto azzerare la giunta, dimostrando di essere consapevole del problema”.

Il capogruppo consiliare, Raffaele Carotenuto, ha espresso parole altrettanto nette: “Ci poniamo tre mesi di verifica, nell'autonoma valutazione da parte del nostro Partito, non più presente in Giunta Comunale, dell'operato della nuova Giunta Iervolino; se, al termine di questo periodo, non si saranno riscontrate significative novità di linea, in direzione dell'allargamento delle tutele per le classi sociali più deboli, di una più trasparente gestione e funzionamento dei servizi pubblici ed un recupero di moralità nei comportamenti complessivi dei pubblici amministratori,  si vada al voto”. Un ruolo da cerniera, dunque, quello che il Prc vuole esercitare tra le questioni sociali e l’amministrazione comunale.

Per quanto riguarda un’altra delicata vicenda, e cioè il futuro della giunta regionale campana, guidata da Antonio Bassolino, Ferrero ha preferito dire che " si affronta un problema alla volta",  anche se ha ribadito che la chiusura di un ciclo politico è un dato acclarato rispetto al quale bisogna  ricostruire uno spazio pubblico di discussione, di pratiche sociali e di una grande  e straordinaria nuova stagione di partecipazione democratica per riprogettare la trasformazione della città e delle modalità di governo dopo 15 anni di performances – non sempre gloriose - del centrosinistra in Campania. L’esperienza politica, fatta alcuni fa, da Marco Rossi Doria può essere un punto di partenza per una riflessione collettiva e per disegnare una nuova modalità di partecipazione democratica alle scelte  di governo.

 Sulle prossime scadenze elettorali, a partire dalle Provinciali, Ferrero apre al confronto con il Pd. Senza  accettare nessun diktat , il confronto avvenga sulle grandi questioni che interessano la vita di milioni di persone. Il segretario nazionale ha scandito anche un principio generale: "Preferisco vincere che perdere. Ma non voglio chiamare vittoria una sconfitta. E' meglio avere un ente locale ben governato da sinistra che uno mal governato da destra. Ma fra l'ipotesi di un malgoverno del centro e l'opposizione, beh, allora è meglio stare all'opposizione".

Da notare anche che la delibera del Comune di Napoli sulla gestione del patrimonio abitativo (e di conseguenza lo scandalo scoppiato sulla base degli appalti alla scoietà Global Service di Carlo Romeo) ebbe la forte opposizione dei consiglieri comunali Fucito e Carotenuto, che chiesero una commissione di inchiesta sulla gestione degli alloggi pubblici da parte di Romeo, anche se fino ad oggi la coraggiosa denuncia dei consiglieri comunali di Rifondazione è passata sotto silenzio.


La discussione a Napoli sull’esperienza della Giunta di centrosinistra risente, ovviamente, della scissione dal Prc di parte dei sostenitori di Vendola, che si sta consumando in queste ore. Dal partito di Napoli se ne vanno  l’assessore comunale Riccio, il segretario provinciale De Martino e quello regionale  De Cristofaro. Il segretario nazionale, dopo aver puntualizzato con chiarezza che “non è una emorragia, è una scissione”, ha poi aggiunto che questa scelta di una parte dell’ex mozione due “indubbiamente indebolisce il Prc. Ed è per questo che è una scissione sbagliata”. D’altro canto, secondo Ferrero, “la nostra collocazione politica attuale ci consente però di avere un profilo chiaro” e, oltretutto, “La nuova formazione (di Vendola ndr.) non ha alcuno spazio, cerca di costruirne uno artificialmente”.


Ma a Napoli, l’esodo da Rifondazione riguarderà certamente un intero ceto politico ma ristretto, non certo la base. La stragrande maggioranza degli iscritti di quasi tutti gli ottanta Circoli della federazione napoletana si sono infatti espressi per la continuazione dell’esperienza del Prc.

Roma, 27 gennaio 2009 

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