Eluana Englaro, staccate il sondaggio

07.02.2009 17:39

Klaus Mondrian
Quello che accadrà nei prossimi giorni nella vicenda di Eluana Englaro sarà per i genitori il supplemento di dolore più atroce, la tassa più orrenda da pagare alla loro volontà quasi ventennale di aver cercato nelle sedi della giustizia di affermare il diritto della figlia a una morte "naturale", non impedita dai sondini pieni di farmaci (altro che "alimentazione" a pane e acqua) né tantomeno dai sondaggi che ci chiedono di televotare se mantenere in vita Eluana oppure no, se è un omicidio oppure no, se è viva oppure no, signori e signore ecco a voi il sondino, ecco a voi il sondaggio!
Una morte come dio comanda, bisognerebbe ricordarlo ai tanti soloni cattolici che riempono in queste ore il palinsesto del dolore, è una morte che non forza il corpo a stare in vita anche in assenza della persona che in quel corpo abitava.
Dio, ed è strano che lo dobbiamo ricordare noi, ha creato la vita e la morte. Non c'è traccia nella Bibbia dello stato vegetativo, dell'accanimento terapeutico, del mix di farmaci che tengono forzatamente in vita un corpo di una persona, insomma non c'è traccia nei piani divini della vita artificiale che il progresso della medicina giustamente può garantire, ma non imporre.
C'è da ricordare brutalmente che ogni persona può interrompere la sua vita quando vuole buttandosi da una finestra senza dover fare domanda al Ministero o chiedere il giudizio della Cassazione? C'è da ricordare ancora una volta il diritto della persona a non curarsi e lasciarci morire senza che né il papa né il premier possano intervenire d'autorità?
Se ricordiamo questo, ricordiamo che Eluana aveva espresso in vita questo diritto, come la vicenda giudiziaria ha dimostrato; ma d'altra parte anche a gente come Welby che questo diritto l'aveva persino reso noto a tutto il paese la chiesa non ha mancato di far sentire il suo disprezzo, negandogli persino il funerale. Perciò è una scusa dire che Eluana non ha lasciato carte scritte, perché tanto per i falsi naturalisti sarebbero comunque carte stracce, come per Welby.
Se poi la chiesa, magari!, applicasse sempre il principio di superiorità della scienza medica rispetto alla natura, gli stessi che ora strillano all'assassinio dovrebbero gioire per quello che la scienza può fare per l'inseminazione artificiale (chiamiamola "forzata"), dovrebbero giubilare per gli interventi di adeguamento identità/corpo (e invece sappiamo dei programmi correttivi che anche in Italia stanno arrivando nelle parrocchie per guarire i non eterosessuali), dovrebbero approvare ogni manomissione sul corpo che la tecnologia consente.
Altrimenti è veramente ben difficile credere alla genuinità cristiana dello strillo pietoso in nome della vita.
Non si capisce davvero come la vita priva di relazioni, di affetto, di pensiero (persino la vita dell'embrione) venga difesa come in una crociata dall'invasione dell'artificio della modernità e invece la vita di una donna che desideri procreare attraverso lo stesso principio di scienza debba subire la condanna morale più netta oltre che l'impedimento legale a poter disporre del proprio corpo e della propria felicità.
Il sospetto allora è che dietro le parole del cardinal Bagnasco di turno, del Sacconi di convenienza, delle tante organizzazioni che c'è da giurarci porteranno pane e acqua davanti alla clinica di Udine per uccidere metaforicamente i "genitori assassini" di Eluana, dietro tutto questo si nasconda una falsa idea di progresso e una falsa idea di natura, e una vera idea di controllo della nascita, della vita, della morte, controllo totale.
Il progresso conviene quando si deve difendere il diritto di Eluana alla vita vegetale (dunque contronatura), lo stesso progresso invece viene scomunicato nel caso della procreazione assistita, della ricerca sulle staminali, della ricerca in genere quando tocchi la materia umana che è, non si sa perché, monopolio ecclesiastico.
Il controllo del corpo (corpo elettorale) è odiosamente tipico degli integralismi religiosi, delle dittature, dei governi della destra primitiva come quella italiana.
Castigare il corpo, limitarne la felicità, programmarne l'uso istituzionalmente, assoggettarlo ai dogmi religiosi, renderlo feticcio e indipendente dalla persona che lo possiede, farlo diventare proprietà di stato è da sempre il modo più elementare per piegare il consenso e la libertà (altro che popolo delle libertà, quali?, quella di fare falso in bilancio o anche quella di decidere se si vuole morire con dignità?).
In questa vicenda la cosa che si vuole tenere in vita forzatamente è l'idea spettacolare che ad "ad Eluana sarà tolta l'acqua", che "morirà di fame e di sete".
Eppure sappiamo che non è così. Lo sappiamo non perché lo dice l'ultimo sondaggio salva sondino, ma perché lo dice la scienza, quella stessa scienza che qualcuno usa per sostenere il suo accanimento artificiale su un corpo senza vita umana.
La corteccia di Terry Schiavo, all'autopsia, risultò atrofizzata e dunque incapace di provare qualsiasi sensazioni e qualsiasi dolore. Terry Schiavo era un corpo senza una persona. Eppure per mesi questi ayatollah della televisione, delle chiese e della scienza cattolica (vera disciplina indipendente) ci raccontarono le terribili sofferenze che Terry avrebbe subito nel distacco del sondino.
Non era vero niente. Ci mentirono. Ed è facile, ma inaccettabile, capire perché!


Liberazione 07/02/2009

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