
Doppio rischio per oltre 60 mila lavoratori immigrati precari in Italia
di M. Ca.
su Il Manifesto del 30/12/2008
Quanti stranieri perderanno il contratto di lavoro e, quindi, anche il permesso di soggiorno? Una stima di Nomisma
Secondo una stima di Nomisma (riportata ieri da Il Sole 24 Ore), sarebbero almeno 60 mila gli immigrati in Italia a rischio di perdere il posto di lavoro e privi di tutela sociale. Privi cioè della cassa integrazione di cui non "godono" i lavoratori precari (interinali, apprendisti, assunti con contratto a termine). L'istituto di ricerca bolognese arriva alla cifra di 60 mila incrociando i dati Istat e la previsione avanzata qualche settimana fa da Cgil, Cisl e Uil. I sindacati temono che entro i primi mesi del 2009 la crisi economica lascerà senza occupazione, e senza alcuna rete di protezione, 400 mila lavoratori precari. Sono i primi di cui le aziende si libereranno.
Una prospettiva doppiamente nera per i migranti. Loro, infatti, non perderanno solo il reddito. Dopo sei mesi da disoccupati, perderanno il permesso di soggiorno (legato al contratto di lavoro), cadranno o ricadranno nella clandestinità.
L'unica via per evitarlo è improvvisarsi lavoratore autonomo, diventare titolare di un'impresa di cui si è l'unico addetto. Anche in tempi non di crisi, la massiccia tendenza degli immigrati a mettersi in proprio - soprattutto nel settore edilizio - risultava sospetta. Nella maggior parte dei casi non si trattava di una libera scelta, ma di un obbligo (dettato dal datore di lavoro per non pagare i contributi). La gelata produttiva, e il bisogno di mantenere lo status di regolarità, rafforzerà questa tendenza. Nel 2007 gli immigrati avevano contribuito per il 35% al saldo annuale delle nuove imprese. Nel terzo trimestre del 2008 le imprese con titolare immigrato hanno registrato una crescita di 6 mila unità. Ma in parallelo è aumentato il loro tasso di insolvenza bancaria, passato negli ultimi sei mesi dal 6,75% al 9,25% (percentuale più alta di quella registrata dalle imprese con titolare italiano).
Un po' ovunque la crisi ha già avuto effetti sulle politiche dei flussi d'ingresso (il rito ipocrita con cui annualmente si regolarizzano una fetta degli stranieri già immigrati). La Spagna ha bloccato gli ingressi, l'Italia ha ridotto a 150 mila i posti messi in palio con il decreto flussi del 2008. Come sempre le "badanti" fanno la parte del leone (70% dei posti). E' il segno che nonostante i tempi di magra il welfare dal basso italiano, che poggia sulle spalle delle migranti, non si restringerà più di tanto (semmai si abbasseranno i salari delle "badanti").
I nomi dei migranti da far entrare (cioè da regolarizzare) saranno ripescati tra quelli avanzati dal precedente decreto flussi. E qui c'è una novità. I datori di lavoro stranieri devono obbligatoriamente riconfermare entro il 3 gennaio la loro intenzione d'assumere un immigrato già manifestata a dicembre del 2007, nel famigerato click day. I datori di lavoro italiani, invece, non devono fare niente. Le loro domande saranno ripescate automaticamente. Il doppio registro è stato adottato dal governo Berlusconi per disincentivare le assunzioni false o di comodo da parte degli stranieri (come se gli italiani non mentissero a pagamento...). La misura non sembra aver avuto l'effetto sperato da Sacconi: a metà dicembre le pratiche riconfermate erano oltre 80 mila. Comunque, contro questa palese diversità di trattamento la Cgil ha presentato un ricorso al Tar del Lazio. La prima udienza è fissata per il 14 gennaio.
Intanto non sono ancora ultimate le procedure per il decreto flussi del 2007. Il 30% dei nulla osta non è ancora stato rilasciato dagli sportelli provinciali che hanno assegnato 117 mila posti sui 170 mila fissati. E la Cisl sta ancora aspettando la sentenza definitiva sul ricorso da lei fatto perché i cognomi degli srilankesi nel click day avevano causato un tappo nel sistema informatico del ministero degli interni.
Contatti
Via Giacomo Acqua 3
TEL-FAX 0731-56776
prcjesi@
Manifestazione nazionale per l'apertura della campagna elettorale

Gaza - Fermiamo il massacro
Scarica e diffondi:
Video da Gaza
nigelparry.com/news/video-from-gaza.shtml
Adozione a distanza di bambini palestinesi










IN EDICOLA DAL 6 MARZO
Richiedi la tua copia con Liberazione...
Acquistiamo il terreno del presidio NO DAL MOLIN!
26.03.09 – Le norme applicative dell’accordo separato che vogliono uccidere la libertà
di contrattazione e il contratto nazionale
Scarica il testo : documento pdf.pdf (282,7 kB)