Boom della cassa: +525%

08.01.2009 13:22

di Antonio Sciotto

su Il Manifesto del 08/01/2009

Nuovi dati dell'Inps sulla crisi, anticipati dal ministro Sacconi a «Porta a Porta». Cisl: settimana corta. Per la Cgil serve un tavolo, e sostegni ai precari

La crisi si aggrava, e i dati hanno raggiunto proporzioni enormi: +525% la cassa integrazione ordinaria registrata in dicembre dall'Inps, come ha annunciato il ministro del welfare Maurizio Sacconi dalla trasmissione di Bruno Vespa Porta a Porta. I sindacati chiedono misure urgenti, in particolar modo l'estensione degli ammortizzatori a tutte le categorie e settori (la Cgil li rivendica anche per i precari), investimenti su infrastrutture e sviluppo, mentre la Cisl insiste sull'adozione della «settimana corta» e dei contratti di solidarietà.
Va sottolineato, dopo le polemiche tra l'Inps e la Cgil degli ultimi mesi, che il presidente dell'Inps Antonio Mastropasqua ieri ha diffuso i dati attraverso una nota: la Cgil aveva criticato il fatto che da agosto scorso non era stata più comunicata alcuna cifra, e che gli unici dati disponibili - quelli dello scorso novembre - erano stati filtrati dal ministero del lavoro, senza che nessun altro potesse accedervi direttamente, ad esempio attraverso il sito dell'istituto. Sacconi, comunque, anche ieri ha conservato il «primato», dato che la sua dichiarazione è stata battuta nel primo pomeriggio dalle agenzie, mentre la nota dell'Inps è arrivata solo in serata.
Può sembrare di poca importanza dibattere su chi fornisca prima o dopo le cifre, ma appare chiaro che dati sensibili come quelli sulla cassa integrazione, soprattutto in una fase di crisi come l'attuale, è bene che vengano divulgati nella maniera più accessibile e pubblica possibile (magari sul sito web dell'istituto) e senza aspettare necessariamente il ministro di turno, di destra o sinistra che sia.
Tornando alla specifica dei numeri, va sottolineato che la cassa integrazione del settore industriale ed edile è aumentata in dicembre del 110,28% rispetto a dicembre 2007, mentre la cig ordinaria - come già detto - si è incrementata addirittura del 525%. La cig straordinaria è invece diminuita, sempre a dicembre 2008 rispetto allo stesso mese del 2007, dell'11,61%. Più bassi, ovviamente, i dati relativi all'intero 2008 (la crisi con relativo boom si è verificata nell'ultima parte dell'anno): il ricorso alla cig straordinaria nell'industria si è confermato sui livelli del 2007 (+1,24%), mentre le ore di cig ordinaria (sempre nell'industria) sono quasi raddoppiate (+96,84%). La media totale annua di incremento, sommando industria ed edilizia, è stata del 24,56% superiore al 2007.
Andando sul concreto, gli impianti Fiat non riapriranno lunedì prossimo (il 12), come dichiarato in precedenza, ma solo il 19: ieri l'azienda ha aggiunto che nelle prime due settimane di febbraio metterà in cassa 2 mila persone: 1200 impiegati di Mirafiori, Volvera e Orbassano, e altri 800 addetti della Powertrain.
Nella mattinata di ieri, dunque già prima della pubblicazione dei dati, il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, in una lettera al Sole 24 Ore, aveva indicato che «la settimana corta e la riduzione contrattata dell'orario di lavoro possono diventare gli strumenti per utilizzare al meglio gli impianti ed evitare che i lavoratori escano dal ciclo produttivo per lunghi mesi». Il segretario Cisl Giorgio Santini aggiunge che servono «sostegni per i lavoratori di tutte le categorie e settori» e invita il governo a «investire su edilizia scolastica e risparmio energetico, ricerca e innovazione, infrastrutture».
«Se è positivo il fatto che non cresca la Cig straordinaria, connessa a ristrutturazioni ed esuberi - spiega la segretaria confederale Cgil Susanna Camusso - resta altrettanto evidente la profondità della crisi». Inoltre, precisa la sindacalista, «la cassa integrazione copre un minor numero di lavoratori che non negli anni '90: questo rende ancor più urgente l'estensione degli ammortizzatori a tutte le figure, precari in testa, che da questi numeri vengono già cancellati». Per la Cgil «resta urgente la convocazione del tavolo sulla crisi».
Secondo Cesare Damiano (Pd) «il governo deve aprire un tavolo di concertazione con opposizione e parti sociali», ma subito «stanzi risorse pari a un punto di Pil, 15 miliardi di euro, per sostenere i redditi medio-bassi, assicurare ammortizzatori anche ai precari, oltre a incentivi alle imprese e politica industriale in special modo per l'auto». Per Paolo Ferrero (Prc), «il governo non fa nulla. E' necessario aumentare salari e pensioni, ma anche definire un intervento pubblico per la riconversione ambientale dell'economia, oltre a un piano nazionale per la ristrutturazione delle scuole italiane».

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