Boom di cig nel 2008 Cgil: «una valanga, mai così da 25 anni»

29.01.2009 14:23

di Carlo Leone Del Bello

su Il Manifesto del 29/01/2009

Come mostra il rapporto della Cgil sull'utilizzo della cassa integrazione nel 2008, la crisi sta colpendo duramente l'occupazione in Italia, e non c'è «ottimismo» che tenga. Per il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, si tratta infatti della «peggiore crisi produttiva degli ultimi 25 anni». Il numero di lavoratori che nel 2008 sono stati - o sono ancora - nel limbo della cassa integrazione supera il mezzo milione, mentre molte categorie di lavoratori, tra cui i precari, non può neanche godere di questo ammortizzatore sociale. I dati raccolti dall'Osservatorio del dipartimento settori produttivi della Cgil parlano chiaro: le ore di cassa integrazione guadagni, sia ordinaria che straordinaria, in tutto il 2008 sono aumentate di oltre 40 milioni, vale a dire del 27%. Un aumento forte e progressivo del ricorso alla cig si è tuttavia verificato da settembre, mese a partire dal quale la richiesta di cig ordinaria ha pesato per il 60% del totale annuale. Solo in dicembre, l'aumento rispetto allo stesso mese del 2007 è stato 130%; se si prende in esame solo il ricorso alla cig ordinaria, l'incremento è lo stesso riportato due settimane fa dall'Inps, vale a dire del 525%. Effettivamente, ad essere aumentata nel corso del 2008 è solo la cig ordinaria (+97%), mentre il ricorso alla straordinaria risulta molto contenuto (+1,25%). Sebbene questo moderato aumento della straordinaria possa essere interpretato positivamente (il ricorso alla cigs di solito preclude alla chiusura di una azienda), c'è comunque poco da stare tranquilli. Una volta esaurita la disponibilità del periodo di cig ordinaria, infatti, se la situazione non migliora, per i lavoratori delle aziende in crisi si prospetta il ricorso alla cigs per motivi di «crisi produttiva e di mercato». La qual cosa, come si legge nel rapporto Cgil, in molti casi si presenterà «senza prospettiva» per il lavoratore. A livello settoriale, l'industria del legno è quella che nel 2008 ha aumentato di più il ricorso alla Cig, sia ordinaria (+210%) che straordinaria (+37%). Il mese di dicembre è stato invece terribile per l'industria: le ore di cig nel settore metallurgico sono salite di uno spaventoso 911%, mentre anche l'industria meccanica e la chimica hanno sperimentato aumenti consistenti (+ 267% e 187%, rispettivamente). Questi settori, i più colpiti, sono proprio quelli che in percentuale danno lavoro a più persone. In generale, come evidenzia il rapporto, si può notare che i settori che hanno visto aumentare la cig ordinaria hanno anche diminuito la straordinaria, e viceversa. Su base regionale, la cig ha colpito più duramente in Basilicata (+525%) e in Sardegna (+170%), ma anche nelle regioni considerate più «attive» economicamente, come in Emilia Romagna (+159%), Friuli (+140%), e in Lombardia e Veneto (+92%). In nessuna regione c'è stato comunque un aumento della cig inferiore al 30%. Ciò mostrerebbe, secondo il rapporto, che la caduta della domanda è verticale, e si riflette omogeneamente in tutti i settori e in tutte le regioni. Il peggio, comunque, deve ancora arrivare. Per Guglielmo Epifani si tratta di una vera e propria valanga, ma solo «a partire da marzo si registrerà il culmine di questo andamento, a fronte del quale le risorse ipotizzate, per il sostegno ai settori produttivi e per gli ammortizzatori sociali, sono assolutamente insufficienti». Epifani quindi si auspica che il governo, soprattutto in vista dell'incontro di giovedì sugli ammortizzatori sociali, «esprima un'idea coerente di politica industriale, indicando le risorse adeguate».

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