«Boicotta Israele», i fascisti sigillano i negozi degli ebrei

06.02.2009 13:26

 

https://esserecomunisti.it/dati/ContentManager/images/Memoria%20storica/memoria-negar.bmp

di Giacomo Russo Spena

su Il Manifesto del 23/01/2009

Saracinesche di negozi ebrei chiuse con il silicone. Sopra la scritta, con uno spray nero, «Boicotta Israele», firmata «Militia» e corredata da un fascio littorio. Roma ieri mattina si sveglia con l'ennesimo blitz antisemita di matrice nera: i commercianti di viale Libia, nel quartiere Africano, si accorgono dell'azione verso le 9, nel momento di apertura delle proprie attività.
«Ci siamo dovuti rivolgere al fabbro - spiega Davide Sonnino, il portavoce dei negozi ebraici di viale Libia - È una cosa vergognosa. Dopo aver fatto qualche telefonata, ho saputo che la stessa cosa è avvenuta anche a piazza Bologna e al quartiere Appio-Latino». A essere sigillati sono in totale ventidue locali, di cui la metà di proprietari di origine non ebraica.
Tanto che nella mattinata Armando Calò, dell'associazione commercianti di viale Libia, pensa che si sia trattato di un semplice atto vandalico: «Negli ultimi mesi - dice - non è la prima volta che succede un fatto del genere, non bisogna parlare di matrice razzista per definire questo gesto, piuttosto di demenza». Affermazione che col passare delle ore, come testimonia l'intervento della stessa Digos sul luogo, si affievolisce: la scritta «Boicotta Israele» non lascia dubbi, così come il fascio littorio e la firma Militia.
Si tratta di un'organizzazione di estrema destra, stranota alle forze dell'ordine, che sta provando a farsi largo nella galassia neofascista a suon di campagne contro gli ebrei. Il leader e fondatore del gruppo Maurizio Boccacci ha fatto, già in passato, dell'antisemitismo una bandiera. Ex bancario, ex sindacalista della Cisnal, si è sempre definito lontano dalla destra in giacca e cravatta. Negli anni '90 fonda prima Movimento Politico (sciolto col decreto Mancino dopo l'atroce apposizione nel '92 di stelle di David gialle sulle saracinesche dei negozi del ghetto di Roma) e poi Base Autonoma, dove "svezza" camerati come Gianluca Iannone (Casa Pound) e Giuliano Castellino (Pdl). Boccacci porta la politica in curva, tanto che viene indagato per gli scontri nello stadio di Brescia, durante i quali i romanisti accoltellano il vicequestore Giovanni Selmin. Dopo qualche anno di anonimato in Fiamma Tricolore, nell'estate 2008 esce dal partito e prova a ritagliarsi uno spazio tra Forza Nuova e Casa Pound (ora ha pessimi rapporti con l'allievo Iannone).
Si inventa così Militia. Sigla nota finora solo per le scritte sui muri: «Castelvolturno -6, Milano -1. Minime in Italia» (riferito ai raid assassini contro i migranti), «Schifani ebreo», «Alemanno Pacifici, Roma-Auschwitz solo andata», «Fini infame antifascista» e «Israele non è mai esistito, quella striscia si chiama Palestina» le più risonanti. Poi le svastiche comparse nella notte tra l'11 e il 12 gennaio sui negozi ebrei di piazza Bologna, accompagnate da «Hamas vince».
Una serie di blitz che, se aggiunti alle uova sporche di sangue lanciate sulla sinagoga di Pisa e all'ordigno esplosivo lasciato sabato scorso di fronte alla chabad di Firenze, fanno montare un clima xenofobo che preoccupa non poco la comunità ebraica, la quale si sente sotto attacco. Da destra e anche da una parte della sinistra. «I nostri sforzi per raccontare la nostra storia sono caduti nel vuoto», afferma Pupa Garrubba, nota esponente ebrea e di sinistra, convinta che l'ondata di antisemitismo coinvolga molte parti della società. Ce l'ha con quelle bandiere d'Israele con tanto di svastica sventolate in qualche corteo pro-Palestina e con chi espone striscioni come «Fuori gli ebrei dall'umanità». «La sinistra si ricompatta su un antisionismo che sfocia nell'antisemitismo», sostiene Garrubba, che ricorda come l'idea di boicottaggio dei negozi prima che da Militia fosse stata proposta dalla Flaica Cub, sindacato di «sinistra». Ma non c'è solo questo. Per Garrubba sarebbe però «sbagliato» anche il boicottaggio delle merci israeliane (quelle con il codice a barre 729) proposto dai movimenti filo-palestinesi.
Intanto tutto l'arco politico condanna il gesto di Militia: dai presidenti di Provincia e Regione (Nicola Zingaretti e Piero Marrazzo), passando per il segretario del Pdci Oliviero Diliberto e per finire al sindaco di Roma Gianni Alemanno. Il quale si preoccupa di «questa spirale di demenza aggressiva che sta facendo aumentare e aggravare episodi di antisemitismo in città ad opera di estremisti di destra e sinistra». E si impegna «a risarcire dai danni subiti i commercianti ebrei colpiti dal boicottaggio». Tra i gesti di solidarietà che potrebbe fare Alemanno uno sarebbe, almeno a livello d'immaginario, sicuramente più forte: togliersi la celtica dal collo.

Cerca nel sito

Contatti

Paritito della Rifondazione Comunista - Circolo Karl Marx Jesi Via Giacomo Acqua 3 TEL-FAX 0731-56776
Crea un sito gratis Webnode