Al Senato l'ok al nucleare, prevede «siti strategici in territorio italiano»

31.12.2008 13:02

 

"Annegate" nel disegno di legge anticrisi tutte le norme per l'energia atomica

 

Gemma Contin

Nucleare già nel 2009. Cioè domani. Quando lo ha detto l'estate scorsa Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico, i più non lo hanno preso sul serio.
Scarne reazioni anche pochi giorni fa, quando Silvio Berlusconi nella conferenza di fine anno ha confermato che il suo governo avvierà accordi per produrre energia con l'uranio arricchito.
In prima battuta, ha detto il Cavaliere, «attraverso accordi esteri» con la Francia di Sarkozy, nonostante l'incidente nello stabilimento di Tricastin, lo scorso 8 luglio, con oltre 100 operai contaminati, e con la Bulgaria negli impianti di Belene, finanziati con i soldi della Bnl e la partecipazione dell'Enel.
Subito dopo, ha annunciato il premier, «si procederà anche con la costruzione sul territorio italiano di nuove centrali nucleari e con la riattivazione di quelle chiuse».
Anche qui, pochi gli hanno dato retta. E invece c'è quando Berlusconi va preso molto sul serio, perché il suo disegno di riforma del Paese ha elementi di pericolosità, non solo sociale politica e democratica, ma anche strutturale, che possono mettere a repentaglio la sicurezza nazionale.
Esagerazioni? Si sappia allora che nel collegato alla Finanziaria che prevede «Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese nonché in materia di energia», già votato dalla Camera e in corso di esame alla X Commissione del Senato (atto S.1195), il governo sta varando una serie di norme, surrettiziamente infilate nel cosiddetto "ddl anticrisi", che preparano il terreno e anticipano "strutturalmente" la reintroduzione del nucleare in Italia.
Nel disegno di legge, stralcio della legge 133 approvata il 6 agosto, dopo gli articoli "civetta" su «Distretti produttivi e reti di imprese», «Riforma degli interventi di reindustrializzazione», «Riordino del sistema degli incentivi», «Internazionalizzazione delle imprese», «Proprietà industriale» e «Iniziative a favore dei consumatori», ecco finalmente il "nocciolo duro" della questione.
L'articolo 14 recita: «Delega al governo in materia nucleare»; il 15: «Energia nucleare»; il 16: «Misure per la sicurezza e il potenziamento del settore energetico»; il 17: «L'agenzia per la sicurezza nucleare»; il 18: «Misure per l'efficienza del settore energetico»; il 19: «Funzionamento dell'Ispra»; l'articolo 20: «Istituzione dell' Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile - Enea».
Fermiamoci qui, anche perché il disegno di legge riparte poi con altre questioni, oltre che con la fissazione della «Tutela giurisdizionale» (art. 24) che restituisce alla competenza esclusiva «del giudice amministrativo e del tribunale amministrativo regionale del Lazio, con sede in Roma, tutte le controversie, anche in relazione alla fase cautelare e alle eventuali questioni risarcitorie... concernenti il settore dell'energia», stabilendo inoltre che tale competenza esclusiva «si applica anche ai processi in corso... e l'efficacia delle misure cautelari emanate da un'autorità giudiziaria diversa è sospesa fino alla conferma, modifica o revoca da parte del Tar del Lazio».
Allertati da tale concentrazione di poteri giurisdizionali nelle mani del solo tribunale amministrativo romano, chiunque e ovunque accenda controversie o commetta reati a sfondo "energetico", ritorniamo alla questione primaria, ovvero ai sette articoli "incriminati".
Il primo paragrafo dell'articolo 14 dice: «Il governo è delegato ad adottare, entro il 30 giugno 2009, uno o più decreti legislativi... per la disciplina della localizzazione di impianti di produzione di energia elettrica nucleare nonché dei sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare nel territorio nazionale, e per la definizione delle misure compensative da corrispondere alle popolazioni interessate».
La delega è esercitata attraverso la «possibilità di dichiarare i siti "aree di interesse strategico nazionale" soggette a speciali forme di vigilanza e protezione»; «previsione delle modalità che i produttori di energia elettrica nucleare devono adottare per la sistemazione dei rifiuti radioattivi e dei materiali nucleari irraggiati»; «previsione che la costruzione e l'esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare e di impianti per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi... siano considerati attività di preminente interesse statale "soggette ad autorizzazione unica" rilasciata su istanza del soggetto richiedente con decreto del ministro dello Sviluppo economico»; «previsione che l'autorizzazione unica sia rilasciata a seguito di procedimento unico a cui partecipano le amministrazioni interessate nel rispetto dei principi di semplificazione» (silenzio assenso, ndr); «l'autorizzazione deve comprendere la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza delle opere, l'eventuale dichiarazione di inamovibilità e l'apposizione del vincolo preordinato di esproprio dei beni; l'autorizzazione unica sostituisce ogni provvedimento amministrativo, concessione, nulla osta, atto di assenso o atto amministrativo comunque denominati».
L'articolo 15 precisa: «Con delibera del Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica, ndr) su proposta del ministro per lo Sviluppo economico, sentito il ministro dell'Ambiente e le Commissioni parlamentari competenti, sono definite le tipologie degli impianti per la produzione di energia elettrica nucleare che possono essere realizzati sul territorio nazionale».
All'articolo 16 si stabilisce tra l'altro che «con atto di indirizzo strategico del ministro dello Sviluppo economico e del ministro dell'Economia sono ridefiniti i compiti e le funzioni della società Sogin Spa (Società gestione impianti nucleari, ndr) prevedendo... il conferimento di beni o rami d'azienda a una o più società operanti nel settore energetico»; «al fine di accelerare e assicurare l'attuazione dei programmi per l'efficienza e il risparmio energetico, il ministro dello Sviluppo economico... predispone un "piano straordinario" entro il 31 dicembre 2009».
Segue l'elencazione di tutte le forme con cui le amministrazioni comunali e gli enti locali potranno aggirare i vincoli paesaggistici, urbanistici, i piani regolatori, le norme antiabusivismo, le concessioni demaniali, consentendo inosservanze su varianti, vincoli, destinazioni d'uso di terreni e fabbricati, cubature, distanze di rispetto, valutazioni di impatto ambientale e via derogando.
E arriva, in fondo, anche l'articolo 17, per l'istituzione dell'Agenzia per la sicurezza nucleare: «L'Agenzia svolge le funzioni e i compiti di autorità nazionale per la regolamentazione tecnica, il controllo e l'autorizzazione ai fini della sicurezza delle attività concernenti "gli impieghi pacifici dell'energia nucleare", la gestione e la sistemazione dei rifiuti radioattivi e dei materiali nucleari, la protezione dalle radiazioni, nonché le funzioni e i compiti di salvaguardia degli impianti e dei materiali nucleari».
L'Agenzia «è composta dalle strutture dell'attuale Dipartimento nucleare, rischio tecnologico e industriale dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e dalle risorse dell'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (Enea)», con un dotazione di personale di 100 unità provenienti per metà dall'uno e per metà dall'altro, entrambi svuotati nella vecchia versione dei compiti precedenti e ripristinati in due omonime nuove strutture con altre e ridimensionate attività.
In tutto ciò, «l'agenzia è la sola autorità nazionale responsabile per la sicurezza e la salvaguardia nucleare». Sarà un «organo collegiale composto dal presidente e da quattro membri nominati con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del presidente del Consiglio su delibera del Consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio designa il presidente dell'Agenzia, due membri sono designati dal ministro dell'Ambiente, gli altri due membri sono designati dal ministro dello Sviluppo economico... Il presidente e i membri dell'Agenzia sono scelti tra persone di indiscussa moralità e indipendenza, di comprovata professionalità ed elevata qualificazione e competenza nel settore della tecnologia nucleare».
Meno male! Si avverte però un'insopportabile puzza di bruciato. Resa più acre dalla mancanza di un'opposizione ambientalista in Parlamento.


Liberazione 31/12/2008

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